La mostra Mario Sironi. Dal Futurismo al Classicismo 1913-1924 intende presentare e approfondire una fase di cruciale evoluzione stilistica di Mario Sironi (1885-1961), uno dei massimi protagonisti dell’arte italiana ed europea della prima metà del Novecento. L’attenzione sarà rivolta su dieci anni della sua attività, centrali e determinanti nella storia dell’arte italiana del Novecento. Partendo dall’adesione all’avanguardia futurista, nel 1913, attraversando il travagliato periodo della Grande Guerra, fino al complesso e originale incrocio del Futurismo con la sperimentazione della Metafisica nel 1919, che raggiungerà il compimento con la maturazione del “Ritorno all’ordine” classicista, tra 1920 e 1924, la mostra prenderà in esame uno dei momenti di maggiore creatività ed evoluzione dell’artista.
L’esposizione, progettata per la Galleria Harry Bertoia, frutto del recente restauro del centralissimo Palazzo Spelladi nel cuore di Pordenone, esporrà in un confronto serrato e avvincente dipinti, disegni e illustrazioni relativi ad un fase epica dell’arte di Sironi, che va dall’adesione al futurismo del 1913 alla maturazione classicista della prima metà degli anni venti. La mostra ricostruirà il ruolo da protagonista, al fianco di Boccioni e Balla, giocato da Sironi all’interno della compagine futurista, di cui fu voce autorevole ma indipendente, come attesta l’attenzione prestata al cubo-futurismo russo di Maleviç, Goncharova e Larionov. A quello della straordinaria, ricca vicenda di Sironi illustratore di guerra, i cui esiti sommi si collocano ai vertici dell’illustrazione europea dei primi venti anni del Novecento, farà seguito in mostra il racconto della polemica fuoriuscita dell’artista dal movimento futurista con il successivo approdo nella Milano di Margherita Sarfatti, dove darà vita al suo particolare classicismo incentrato sulla modernità e sui nuovi scenari urbani, con Picasso, Derain e de Chirico come modelli imprescindibili di questa nuova, monumentale figurazione. Attraverso l’esposizione di opere fondamentali per il catalogo di Sironi, la mostra ricostruirà dunque il concitato percorso pittorico dell’artista, che in pochi anni toccò e sviluppò le principali sensibilità europee, dandone un’interpretazione molto autonoma e personale.
La Collezione Ramo ha contribuito con il prestito di due disegni di Sironi.